sabato 25 dicembre 2010

la questione Merloni




I DANNI DI UNA AMMINISTRAZIONE COMUNALE INCAPACE

LA QUESTIONE DELLA MERLONI è oggetto dell'attenzione dell'ASSOCIAZIONE PROGETTO CIVICO
per la particolare importanza che il problema riveste per la comunità nocerina.

A)

1) -Con vari atti pubblici,l'ultimo dei quali il 17 dicembre 2004,il Comune di Nocera
ha ceduto alla soc.Merloni,ai sensi dell'art.27 della L.22.10.71 n.865,il lotto n.7
della zona D1 del Piano Insediamenti Produttivi per la zona di Nocera nord.
Il lotto,di una superficie complessiva di oltre otto ettari e mezzo di terreno
pianeggiante,è compreso in Gaifana tra la statale Flaminia,a nord,e le strade
comunali “Cordaia” e “Lanciano” ai lati,per rappresentare la figura geometrica di
un rettangolo con uno dei lati più lunghi a confine con la statale Flaminia.

2)-Con l'ultimo atto pubblico del 17 dic.2004,trascritto alla Conservatoria di Perugia il
17 gennaio 2005 al n.1982 RG e 1251 RP,il Comune e la soc.Merloni stipulavano
una convenzione che regolava l'utilizzazione del lotto.
-a- All'art.3 veniva stabilito un onere di destinazione secondo il quale “l'area assegnata e
riconosciuta in proprietà della Merloni dovrà essere destinata esclusivamente ad
insediamenti di carattere industriale nel rispetto delle norme del PRG e del Rego-
lamento edilizio”

-b- -Con l'art.6 la soc.Merloni,PREVIA LA RISOLUZIONE DEL CONTRATTO
di cessione del lotto,si obbligava ad utilizzare i terreni produttivi presentando il
progetto edilizio per l'esecuzione della struttura entro 6 mesi dal 17 dic.2004 e
ad ULTIMARE L'ESECUZIONE DEI LAVORI entro tre anni dal rilascio
della concessione.
La soc.Merloni si obbligava anche a compiere,a sua cura e spese,e conte-
stualmente alla realizzazione della struttura produttiva,tutte le opere di urbaniz-
zazione.

-c- -Con l'art.13 si conveniva la risoluzione del contratto di cessione del lotto,
senza che la società potesse avanzare alcuna pretesa o risarcimento di danni
nel caso di:
Mancato rispetto di quanto previsto all'art 6 sopra riportato in ordine alla
presentazione delle concessioni edilizie,
- Per palese inadempienza in ordine alla effettiva utilizzazione in termini
produttivi dei terreni oggetto della cessione.
In caso di risoluzione,l'Amministrazione Comunale,accertata l'inadempienza e
concesso un termine massimo di sei mesi per il rispetto degli obblighi predetti,
avrebbe provveduto alla risoluzione dell'assegnazione.Il terreno sarebbe tornato
in proprietà al Comune,con tutte le opere già realizzate,al prezzo di euro 5,63/mq.

-d- -L'art.14 stabiliva la procedura della dichiarazione di risoluzione della
assegnazione dandone la competenza al Consiglio Comunale,previa contesta-
zione dei fatti addebitati alla soc.Merloni,con la contemporanea prefissione
di un congruo termine per le eventuali controdeduzioni della stessa.


( B )
-In data 25.3.,2005 la soc.Merloni richiedeva ed otteneva dal Comune,in data
8 sett.2005 il permesso di costruire n.63.
Oggetto della concessione era “ sbancamento e livellamento lotto industriale
n.7 per sistemazione piazzale in Nocera Umbra-Zona industriale Nord”
Il termine della concessione era di tre anni dall'inizio dei lavori.
La soc.Merloni veniva autorizzata a sbancare una area di quasi 100.000 metri
quadrati con una asportazione di 500.000 metri cubi di materiale del quale,
secondo la documentazione presentata dalla Merloni,oltre 390.000 mc.
Considerati inutilizzabili,perchè terreno vegetativo ect. Ma di fatto,sul
posto,come accertato dalla Regione e dalla Provincia non è rimasta inutiliz-
zata alcuna quantità di materiale estratto che evidentemente è stato utilizzato
altrove.

Con note n.918 del 19.1.2007 e 11068 del 21.7.2007 la Regione dell 'Umbria
si faceva parte diligente e,basandosi sulla dichiarazione della soc.Merloni,
invitava il Comune a richiedere in pagamento alla Merloni un contributo
per la tutela dell'ambiente pari ad euro 91.500/00.Tuttavia,con la stessa
nota n.11068 la Regione sollecitava il Comune ad “accertare le effettive
quantità di materiale assimilabile scavato sulla base del permesso di costruzione”
Con successiva nota n.14377 del 29.9.2007,la stessa Regione,non avendo
ottenuto risposta dal Comune di Nocera,lo diffidava ad accertare “le effettive
quantità di materiali scavati”entro i 20 giorni successivi,avvertendo che,in
caso contrario l'accertamento sarebbe stato richiesto alla Provincia di Perugia.
E così è stato e la Provincia ,con nota 13/125323 del 17.12.2007 confermava
che il materiale escavato raggiungeva i 500.000 mc.

E,finalmente,in data 20.2.2008 con lettera prot.n.2304 il Comune di Nocera
si decideva a richiedere alla soc.Merloni il versamento di un contributo per
la tutela dell'ambiente pari ad euro 57.225/00.
Contributo che la soc.Merloni non ha pagato.

( C )

ALLA DATA ODIERNA la situazione è questa:

a- Il termine di cui all'art.6 della convenzione per la costruzione da parte
della soc.Merloni di un insediamento di carattere industriale è ampiamente
SCADUTO INVANO.
Il buon senso comune vorrebbe che l'insediamento non è mai iniziato,
perchè non è ragionevole sostenere che” lo sbancamento e livellamento “
di un terreno,oggetto della concessione comunale 63/2005,possa equivalere
ad un “insediamento di carattere industriale”.Così ha invece deliberato,con
tanta fantasia il Consiglio Comunale nocerino nella seduta n. 70 del 9.8.2005.

In ogni caso, in forza dell'art 13 della convenzione,”per palese inadempimento
in ordine alla effettiva utilizzazione in termini produttivi dei terreni oggetto
della vendita” il Consiglio Comunale nocerino avrebbe dovuto deliberare
la risoluzione del contratto e l'intera area di oltre otto ettari di terreno

sarebbe tornata di proprietà comunale.
Invece l'Amministrazione Comunale nocerina NON HA ASSUNTO alcuna
delibera ed il terreno resta in proprietà della soc.Merloni

-b-Oltre a non utilizzare i terreni per fini produttivi,la soc. Merloni li ha resi
inutilizzabili per future destinazioni industriali,creando al posto di quella che era
una area pianeggiante,una depressione profonda più metri ( la famosa piscina
definita da molti),per il cui risanamento sarebbe necessaria,a parere dei tecnici,
una spesa non inferiore ai due milioni di euro.Oltre lo strazio ambientale
visibile dall'adiacente Flaminia.

-c- Il Comune di Nocera,non solo non si è riappropriata dell'area come avebbe
dovuto,ma non ha nemmeno riscosso la somma di euro 57.225.00 richiesta alla
soc.Merloni in data 20.2.2008 come contributo per la tutela ambientale ed ha
anche perso ogni possibilità futura di riscuoterla.
Ma si è poi sicuri che la somma di incassare fosse soltanto di 57225.00 euro
e non di più?Si è certi che il materiale asportato dal lotto sia stato solo di
500.000 mc e non maggiore? Se così fosse stato,quello che era un intervento
edilizio di insediamento industriale,si sarebbe di fatto trasformato nell'esercizio
di una cava abusiva.In tal caso il credito vantato dal Comune nocerino nei
confronti della soc.Merloni sarebbe aumentato e di molto considerando le
sanzioni pecuniarie previste dall'art.17 della L.R 2/2000 ed il maggior tributo
per la tutela dell'ambiente.


-d- Dal mese di ottobre 2008,la società Antonio Merloni SpA è
oggetto ,avanti al Tribunale di Ancona, della speciale procedura di
AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIAregolata dal D.Lgs 270/99.

L' Amministrazione straordinaria è prevista per le grandi imprese che versano
in uno stato di insolvenza e che abbiano un numero di dipendenti non inferiore
a 200 e permette alle stesse ,prima delle altre procedure concorsuali,il fallimento
e la liquidazione coatta amministrativa, il tentativo del recupero e del risanamento
per evitare la dispersione del patrimonio aziendale e la perdita di numerosi posti
di lavoro.
La procedura di amministrazione straordinaria cessa ed il Tribunale ne dispone con
decreto la conversione in FALLIMENTO quando risulta che il risanamento
dell'azienda non può essere utilmente proseguito.
In ogni caso,sia nella Amministrazione Straordinaria che nel Fallimento è
IMPORTANTISSIMA la fase della richiesta di ammissione alla procedura
dei soggetti che vantano un credito nei confronti dell'azienda da risanare o
fallita.Nel primo caso,nell'amministrazione straordinaria,il credito riconosciuto
è assunto e dovrà essere soddisfatto dal soggetto che diventerà acquirente
della azienda da risanare.Nel secondo caso,nel fallimento,il credito ammesso
sarà soddisfatto con la liquidazione del patrimonio dell'impresa fallita.
Ma la partecipazione dei creditori è determinante anche nello sviluppo
e nella sorte finale dell'azienda in difficoltà,perchè sia l'Amministratore
Giudiziale nel primo caso,che il curatore fallimentare nel secondo, sono tenuti
a richiedere il parere ed anche autorizzazioni del comitato dei creditori
per le decisioni fondamentali che dovrà adottare.
Può anche accadere,in sede di procedura fallimentare, che il creditore possa ottenere,
a soddisfazione del proprio credito,l'assegnazione in proprietà di tutto
o parte il patrimonio immobiliare dell'azienda fallita.

In particolare ,per quanto riguarda la società Antonio Merloni SpA,il
Ministero Delle Attività Produttive ha nominato il Commissario Straordinario,
il quale ha tentato,e sembra con esito negativo,la ricerca di acquirenti dell'azienda
di Gaifana. Non è dato da conoscere,al momento,a che punto sia la procedura
dell'Amministrazione Straordinaria o se si sia già passati alla fase
della dichiarazione di fallimento.

E' CERTO,comunque,che il COMUNE di NOCERA UMBRA
NON HA FATTO DOMANDA di insinuazione tra i creditori della società e
quindi non partecipa alla sorte della procedura.
I termini di insinuazione al passivo sono trascorsi senza l'intervento
dell'amministrazione comunale e sono scaduti definitivamente il
mese di ottobre di quest'anno.


( D )
I danni causati dal mancato intervento dell'amministrazione nocerina
nella procedura a carico della Merloni determinano:

-Perdita della proprietà di una area di circa nove ettari;

-Perdita del diritto di ottenere in sede di liquidazione del patrimonio
della Merloni o dal soggetto eventualmente cessionario dell'azienda:
-Il risarcimento del danno per il ripristino della funzionalità dell'area
disastrata e degradata;
-Il pagamento dei contributi per la tutela dell'ambiente per l'escavazione
dichiarata e certamente non inferiore ad euro 57.225/00 già determinato,
liquido ed esigibile
-Possibilità di intervento diretto nel comitato dei creditori,nella procedura
di liquidazione del patrimonio per una destinazione finale dell'impianto
a soddisfare le esigenze di un pubblico interesse


E' evidente e non può negarsi che la proprietà in mano del Comune
di una rilevante area industriale a confine dell'impianto principale della
Merloni SpA ed una partecipazione diretta alle sorti ed alla futura utilizzazione
di tale complesso,sarebbero stati,nel prossimo futuro,determinanti per una
favorevole soluzione della aspettative di molti operai licenziati dalla
Merloni ed in attesa del posto di lavoro.
Le chiacchiere e le promesse degli amministratori incapaci al governo
della cosa pubblica non servono e non risolvono.

Angelo Frillici

venerdì 24 dicembre 2010

la questione Merloni

il Presidente incontra gli studenti


IL PRESIDENTE NAPOLITANO HA INCONTRATO GLI STUDENTI

CONTESTATORI DELLA LEGGE GELMINI.


I mezzi d'informazione non ci hanno raccontato che cosa si siano detti il Presidente Napolitano e gli studenti nell'incontro del 22 dicembre.

Due frasi certamente il Presidente non ha pronunciato agli studenti.

Una: “Bravi,mi congratulo con voi per i danni ed i casini che avete creato nel centro di Roma

il giorno 14.Continuate così! “

L'altra: “La prossima volta,prima di mettere piede al Quirinale,dovrete superare un esame di

educazione civica”

Se io fossi stato il Presidente avrei domandato agli studenti: “Ditemi che cosa voi sapete

della riforma Gelmini. Parlatemi di quali siano gli articoli che non vi piacciono e spiegatemi

il perchè!”

Loro mi avrebbero risposto quello che Di Pietro,Bersani e compagnia bella hanno

ripetuto tutti i giorni “ Vuole distruggere l'università perchè non sono stati stanziati fondi

sufficienti “

Io Presidente avrei concluso “ Tornate a scuola,andate a studiare,imbecilli.Che

c'entrano i finanziamenti con una legge che riguarda il riassetto normativo della Univer-

sità ?”

Angelo Frillici

sabato 18 dicembre 2010

scarcerati gli arrestati della guerriglia a Roma


SCARCERATI SUBITO GLI ARRESTATI PER LA GUERRIGLIA A ROMA DEL

14 DICEMBRE



Avete sentito? I magistrati competenti hanno deciso:I poliziotti non sono credibili.

Quei ventitrè arrestati che a loro avevano portato avanti ,erano ragazzotti perbene,

incensurati,poco più che ventenni,senza precedenti penali,bravi studentelli.Non potevano

essere quei ventitrè i delinquenti.L'hanno scritto anche “Repubblica”,La stampa” ed il

“Corriere della Sera”.

I poliziotti erano lì sul posto a prendere insulti,bastonate,sputi,spintoni e non hanno ri-

conosciuto chi stava loro difronte.

I Giudici che non erano sul posto hanno capito che i poliziotti che erano lì,non sono

credibili. I poliziotti non hanno visto i veri delinquenti ed hanno arrestato gli studenti

innocenti.

Angelo Frillici

il pastore

l'uomo buono

amanti

gentile signora

un uomo

disperazione

Diga di Acciano



IL BACINO DI ACCIANO


vuoto,senza una goccia d'acqua dal lontano terremoto del 1997,è l'emblema

dell'abbandono di ogni tutela e rispetto degli interessi del nostro territorio

comunale, da parte dell'Amministrazione Regionale dell'Umbria.

A Perugia ci considerano uguale a zero.

L'ultimo caso.

Nocera ha saputo dagli organi di stampa che la Regione Dell'Umbria ha

revocato con deliberazione della Giunta Regionale n.1474/2010, il finanzia-

mento destinato alla sistemazione e rimessa in attività della diga di

Acciano.

Non sappiamo se l'amministrazione comunale nocerina sia stata messa

al corrente del provvedimento negativo o se il postino abbia rispedito

al mittente il messaggio avendo trovato la casa comunale chiusa e senza

inquilini.Ma se la comunicazione fosse stata fatta ed avesse raggiunto

la destinazione,l'amministrazione avrebbe ,ancora una volta ,dimenticato

di attivarsi immediatamente per opporsi al ripetere di una prepotenza che

la danneggia.

Avrebbe dovuto convocare il Consiglio Comunale ,i partiti politici,

le associazioni di ogni genere,comprese quelle sindacali e di categoria;

avrebbe dovuto promuovere iniziative popolari per far sentire

la voce di protesta,in qualunque forma, per la rinuncia della regione

alla soluzione di un problema che interessa la comunità nocerina,

non soltanto perchè presupposto del suo sviluppo economico,ma anche

perchè espressione di una violenza che calpesta il diritto che è favorevole

alle ragioni di Nocera.

Nulla invece dall'amministrazione .Silenzio .


IL FATTO : Negli anni 1950 il Comune di Perugia,tramite il Consorzio

Acquedotti,mise gli occhi sulle nostre sorgenti del fiume Topino,per

soddisfare le sue esigenze di acqua potabile.

Avevano individuato le sorgenti di Bagnara e San Giovenale destinate

a fornire acqua potabile alle Città di Perugia,Spello , Assisi e Cannara.

Si opposero vivacemente al progetto,con varie iniziative,i Comuni di

Foligno,Valtopina e Nocera,sostenendo e dimostrando che la captazione

dalle due sorgenti avrebbe depauperato gravemente tutta l'economia

della vallata del fiume Topino,da Nocera a Foligno.

Come sempre avviene nelle liti contro i potenti,il Comune di Perugia

ebbe ragione e conseguì il suo scopo,con un provvedimento disceso

dall'alto dei cieli.Fù un Decreto dell'allora Presidente della Repubblica

Giovanni Gronchi,in data 9 dicembre 1955 n.1771,che risolse la disputa.

Concesse al Consorzio per l'Acquedotto Consorziale di Perugia la

concessione di prelevare dalle sorgenti di Bagnara e San Giovenale

acqua a scopo potabile.

La concessione era però sottoposta alla condizione ,come previsto

dal disciplinare redatto dal Genio Civile di Perugia,che il Consorzio

provvedesse al reintegro della portata del fiume Topino,con la diga

da realizzare ad Acciano.

Reintegrare significava immettere nel bacino di Acciano la stessa

quantità d'acqua sottratta alle sorgenti,come promesso nella lettera

che l'allora Sindaco di Perugia inviava a quello di Foligno il

19.5.1954 n.12317 che rassicurava “Le acque non verranno

prelevate prima della loro reintegrazione con le acque del bacino”.

In realtà l'utilizzazione delle sorgenti ad Opera di Consorzio

Acquedotti avvenne immediatamente e la costruzione della

diga non iniziò prima degli anni settanta, preceduta da liti

giudiziarie che portarono anche alla condanna del Presidente

del Consorzio Acquedotti di Perugia per il “furto” dell'acqua.

Comunque non si raggiunse mai un esito finale di attivazione

dell'opera,la portata del bacino fu dimezzata per giudizi tecnici,

mai confortati da giudizi certi e finali,di un pericolo geologico

gravante la sicurezza dell'impianto.

Il colpo di grazia lo diede il terremoto che consigliò lo svuotamento

integrale del lago artificiale.Dal 1997 il lago è asciutto ed in stato

di abbandono.

Nel programma elettorale presentato agli elettori dalla attuale

maggioranza ,al n.2 del manifesto, era espressamente promesso

che l'amministrazione comunale avrebbe provveduto “alla

riattivazione della diga di Acciano”

E sembrò alla comunità nocerina finalmente una buona occasione

la riunione che si svolse nella sede dell'Assessorato regionale

dell'Ambiente,nell'aprile del 2008,presenti il Direttore Generale

dell'Ente Irriguo Umbro Toscano,l'assessore del Comune di Foligno

Paolo Trenta e l'assessore regionale Bottini.Assente il Comune di

Nocera Umbra.

In quella riunione venne deciso il ripristino della diga di Acciano,

pur abbassando il livello di invaso da 1 milione e 300 mila metri cubi

a 850 metri cubi,ed interventi per il recupero ambientale dell'area

interessata,per consentire “la fruibilità dell'area anche ai cittadini”

Con successiva deliberazione la giunta della Regione dell'Umbria,

assegnava un finanziamento di oltre tremilioni di euro per realizzare

il progetto.

Questo sino a quando,in questi giorni,la stessa regione dell'umbria

con delibera n.1474 della Giunta,ha revocato il finanziamento ,prima

ancora che i lavori di ripristino siano mai iniziati.


Il lago artificiale di Acciano è dunque destinato a rimanere incompiuto e

senza acqua e la condizione giuridica prevista nel decreto di

concessione,non attuata.


L'associazione Progetto Civico,nel suo impegno di contribuire

attivamente alla vita politica e sociale del territorio comunale,

ritiene che la questione della Diga di Acciano,costituisca uno

dei problemi da affrontare e portare a soluzione perchè determi-

nante per lo sviluppo, anche turistico della Città.

Per questo si farà promotore ed invita a collaborare le altre forze

politiche, le associazioni, gli organi pubblici, i cittadini singoli,

che vorranno contribuire,alla attuazione di ogni iniziativa,anche

di ordine giudiziaria,idonea a risolvere,in tempi seri,il problema.