sabato 18 dicembre 2010

Diga di Acciano



IL BACINO DI ACCIANO


vuoto,senza una goccia d'acqua dal lontano terremoto del 1997,è l'emblema

dell'abbandono di ogni tutela e rispetto degli interessi del nostro territorio

comunale, da parte dell'Amministrazione Regionale dell'Umbria.

A Perugia ci considerano uguale a zero.

L'ultimo caso.

Nocera ha saputo dagli organi di stampa che la Regione Dell'Umbria ha

revocato con deliberazione della Giunta Regionale n.1474/2010, il finanzia-

mento destinato alla sistemazione e rimessa in attività della diga di

Acciano.

Non sappiamo se l'amministrazione comunale nocerina sia stata messa

al corrente del provvedimento negativo o se il postino abbia rispedito

al mittente il messaggio avendo trovato la casa comunale chiusa e senza

inquilini.Ma se la comunicazione fosse stata fatta ed avesse raggiunto

la destinazione,l'amministrazione avrebbe ,ancora una volta ,dimenticato

di attivarsi immediatamente per opporsi al ripetere di una prepotenza che

la danneggia.

Avrebbe dovuto convocare il Consiglio Comunale ,i partiti politici,

le associazioni di ogni genere,comprese quelle sindacali e di categoria;

avrebbe dovuto promuovere iniziative popolari per far sentire

la voce di protesta,in qualunque forma, per la rinuncia della regione

alla soluzione di un problema che interessa la comunità nocerina,

non soltanto perchè presupposto del suo sviluppo economico,ma anche

perchè espressione di una violenza che calpesta il diritto che è favorevole

alle ragioni di Nocera.

Nulla invece dall'amministrazione .Silenzio .


IL FATTO : Negli anni 1950 il Comune di Perugia,tramite il Consorzio

Acquedotti,mise gli occhi sulle nostre sorgenti del fiume Topino,per

soddisfare le sue esigenze di acqua potabile.

Avevano individuato le sorgenti di Bagnara e San Giovenale destinate

a fornire acqua potabile alle Città di Perugia,Spello , Assisi e Cannara.

Si opposero vivacemente al progetto,con varie iniziative,i Comuni di

Foligno,Valtopina e Nocera,sostenendo e dimostrando che la captazione

dalle due sorgenti avrebbe depauperato gravemente tutta l'economia

della vallata del fiume Topino,da Nocera a Foligno.

Come sempre avviene nelle liti contro i potenti,il Comune di Perugia

ebbe ragione e conseguì il suo scopo,con un provvedimento disceso

dall'alto dei cieli.Fù un Decreto dell'allora Presidente della Repubblica

Giovanni Gronchi,in data 9 dicembre 1955 n.1771,che risolse la disputa.

Concesse al Consorzio per l'Acquedotto Consorziale di Perugia la

concessione di prelevare dalle sorgenti di Bagnara e San Giovenale

acqua a scopo potabile.

La concessione era però sottoposta alla condizione ,come previsto

dal disciplinare redatto dal Genio Civile di Perugia,che il Consorzio

provvedesse al reintegro della portata del fiume Topino,con la diga

da realizzare ad Acciano.

Reintegrare significava immettere nel bacino di Acciano la stessa

quantità d'acqua sottratta alle sorgenti,come promesso nella lettera

che l'allora Sindaco di Perugia inviava a quello di Foligno il

19.5.1954 n.12317 che rassicurava “Le acque non verranno

prelevate prima della loro reintegrazione con le acque del bacino”.

In realtà l'utilizzazione delle sorgenti ad Opera di Consorzio

Acquedotti avvenne immediatamente e la costruzione della

diga non iniziò prima degli anni settanta, preceduta da liti

giudiziarie che portarono anche alla condanna del Presidente

del Consorzio Acquedotti di Perugia per il “furto” dell'acqua.

Comunque non si raggiunse mai un esito finale di attivazione

dell'opera,la portata del bacino fu dimezzata per giudizi tecnici,

mai confortati da giudizi certi e finali,di un pericolo geologico

gravante la sicurezza dell'impianto.

Il colpo di grazia lo diede il terremoto che consigliò lo svuotamento

integrale del lago artificiale.Dal 1997 il lago è asciutto ed in stato

di abbandono.

Nel programma elettorale presentato agli elettori dalla attuale

maggioranza ,al n.2 del manifesto, era espressamente promesso

che l'amministrazione comunale avrebbe provveduto “alla

riattivazione della diga di Acciano”

E sembrò alla comunità nocerina finalmente una buona occasione

la riunione che si svolse nella sede dell'Assessorato regionale

dell'Ambiente,nell'aprile del 2008,presenti il Direttore Generale

dell'Ente Irriguo Umbro Toscano,l'assessore del Comune di Foligno

Paolo Trenta e l'assessore regionale Bottini.Assente il Comune di

Nocera Umbra.

In quella riunione venne deciso il ripristino della diga di Acciano,

pur abbassando il livello di invaso da 1 milione e 300 mila metri cubi

a 850 metri cubi,ed interventi per il recupero ambientale dell'area

interessata,per consentire “la fruibilità dell'area anche ai cittadini”

Con successiva deliberazione la giunta della Regione dell'Umbria,

assegnava un finanziamento di oltre tremilioni di euro per realizzare

il progetto.

Questo sino a quando,in questi giorni,la stessa regione dell'umbria

con delibera n.1474 della Giunta,ha revocato il finanziamento ,prima

ancora che i lavori di ripristino siano mai iniziati.


Il lago artificiale di Acciano è dunque destinato a rimanere incompiuto e

senza acqua e la condizione giuridica prevista nel decreto di

concessione,non attuata.


L'associazione Progetto Civico,nel suo impegno di contribuire

attivamente alla vita politica e sociale del territorio comunale,

ritiene che la questione della Diga di Acciano,costituisca uno

dei problemi da affrontare e portare a soluzione perchè determi-

nante per lo sviluppo, anche turistico della Città.

Per questo si farà promotore ed invita a collaborare le altre forze

politiche, le associazioni, gli organi pubblici, i cittadini singoli,

che vorranno contribuire,alla attuazione di ogni iniziativa,anche

di ordine giudiziaria,idonea a risolvere,in tempi seri,il problema.




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