IL BACINO DI ACCIANO
vuoto,senza una goccia d'acqua dal lontano terremoto del 1997,è l'emblema
dell'abbandono di ogni tutela e rispetto degli interessi del nostro territorio
comunale, da parte dell'Amministrazione Regionale dell'Umbria.
A Perugia ci considerano uguale a zero.
L'ultimo caso.
Nocera ha saputo dagli organi di stampa che la Regione Dell'Umbria ha
revocato con deliberazione della Giunta Regionale n.1474/2010, il finanzia-
mento destinato alla sistemazione e rimessa in attività della diga di
Acciano.
Non sappiamo se l'amministrazione comunale nocerina sia stata messa
al corrente del provvedimento negativo o se il postino abbia rispedito
al mittente il messaggio avendo trovato la casa comunale chiusa e senza
inquilini.Ma se la comunicazione fosse stata fatta ed avesse raggiunto
la destinazione,l'amministrazione avrebbe ,ancora una volta ,dimenticato
di attivarsi immediatamente per opporsi al ripetere di una prepotenza che
la danneggia.
Avrebbe dovuto convocare il Consiglio Comunale ,i partiti politici,
le associazioni di ogni genere,comprese quelle sindacali e di categoria;
avrebbe dovuto promuovere iniziative popolari per far sentire
la voce di protesta,in qualunque forma, per la rinuncia della regione
alla soluzione di un problema che interessa la comunità nocerina,
non soltanto perchè presupposto del suo sviluppo economico,ma anche
perchè espressione di una violenza che calpesta il diritto che è favorevole
alle ragioni di Nocera.
Nulla invece dall'amministrazione .Silenzio .
IL FATTO : Negli anni 1950 il Comune di Perugia,tramite il Consorzio
Acquedotti,mise gli occhi sulle nostre sorgenti del fiume Topino,per
soddisfare le sue esigenze di acqua potabile.
Avevano individuato le sorgenti di Bagnara e San Giovenale destinate
a fornire acqua potabile alle Città di Perugia,Spello , Assisi e Cannara.
Si opposero vivacemente al progetto,con varie iniziative,i Comuni di
Foligno,Valtopina e Nocera,sostenendo e dimostrando che la captazione
dalle due sorgenti avrebbe depauperato gravemente tutta l'economia
della vallata del fiume Topino,da Nocera a Foligno.
Come sempre avviene nelle liti contro i potenti,il Comune di Perugia
ebbe ragione e conseguì il suo scopo,con un provvedimento disceso
dall'alto dei cieli.Fù un Decreto dell'allora Presidente della Repubblica
Giovanni Gronchi,in data 9 dicembre 1955 n.1771,che risolse la disputa.
Concesse al Consorzio per l'Acquedotto Consorziale di Perugia la
concessione di prelevare dalle sorgenti di Bagnara e San Giovenale
acqua a scopo potabile.
La concessione era però sottoposta alla condizione ,come previsto
dal disciplinare redatto dal Genio Civile di Perugia,che il Consorzio
provvedesse al reintegro della portata del fiume Topino,con la diga
da realizzare ad Acciano.
Reintegrare significava immettere nel bacino di Acciano la stessa
quantità d'acqua sottratta alle sorgenti,come promesso nella lettera
che l'allora Sindaco di Perugia inviava a quello di Foligno il
19.5.1954 n.12317 che rassicurava “Le acque non verranno
prelevate prima della loro reintegrazione con le acque del bacino”.
In realtà l'utilizzazione delle sorgenti ad Opera di Consorzio
Acquedotti avvenne immediatamente e la costruzione della
diga non iniziò prima degli anni settanta, preceduta da liti
giudiziarie che portarono anche alla condanna del Presidente
del Consorzio Acquedotti di Perugia per il “furto” dell'acqua.
Comunque non si raggiunse mai un esito finale di attivazione
dell'opera,la portata del bacino fu dimezzata per giudizi tecnici,
mai confortati da giudizi certi e finali,di un pericolo geologico
gravante la sicurezza dell'impianto.
Il colpo di grazia lo diede il terremoto che consigliò lo svuotamento
integrale del lago artificiale.Dal 1997 il lago è asciutto ed in stato
di abbandono.
Nel programma elettorale presentato agli elettori dalla attuale
maggioranza ,al n.2 del manifesto, era espressamente promesso
che l'amministrazione comunale avrebbe provveduto “alla
riattivazione della diga di Acciano”
E sembrò alla comunità nocerina finalmente una buona occasione
la riunione che si svolse nella sede dell'Assessorato regionale
dell'Ambiente,nell'aprile del 2008,presenti il Direttore Generale
dell'Ente Irriguo Umbro Toscano,l'assessore del Comune di Foligno
Paolo Trenta e l'assessore regionale Bottini.Assente il Comune di
Nocera Umbra.
In quella riunione venne deciso il ripristino della diga di Acciano,
pur abbassando il livello di invaso da 1 milione e 300 mila metri cubi
a 850 metri cubi,ed interventi per il recupero ambientale dell'area
interessata,per consentire “la fruibilità dell'area anche ai cittadini”
Con successiva deliberazione la giunta della Regione dell'Umbria,
assegnava un finanziamento di oltre tremilioni di euro per realizzare
il progetto.
Questo sino a quando,in questi giorni,la stessa regione dell'umbria
con delibera n.1474 della Giunta,ha revocato il finanziamento ,prima
ancora che i lavori di ripristino siano mai iniziati.
Il lago artificiale di Acciano è dunque destinato a rimanere incompiuto e
senza acqua e la condizione giuridica prevista nel decreto di
concessione,non attuata.
L'associazione Progetto Civico,nel suo impegno di contribuire
attivamente alla vita politica e sociale del territorio comunale,
ritiene che la questione della Diga di Acciano,costituisca uno
dei problemi da affrontare e portare a soluzione perchè determi-
nante per lo sviluppo, anche turistico della Città.
Per questo si farà promotore ed invita a collaborare le altre forze
politiche, le associazioni, gli organi pubblici, i cittadini singoli,
che vorranno contribuire,alla attuazione di ogni iniziativa,anche
di ordine giudiziaria,idonea a risolvere,in tempi seri,il problema.
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