venerdì 29 novembre 2013


Sia chiaro.Io non piango e non mi strappo i capelli per la defenestrazione di Berlusconi dal Senato.Non soffro pene per questo.Berlusconi non andrà in galera,rimane un ricco signore con tutti gli agi che ha sempre goduto.Troverà gli amici adatti per passare il tempo ad Arcore,magari giocherà a rovescino con le guardie del corpo.Non avrà rimpianti,se non quello di aver buttato tempo prezioso quando,per venti anni,in Parlamento ha avuto maggioranze più che sufficienti per ben operare e riformare la Giustizia. Ma sono anche convinto che Berlusconi è stato perseguitato da una parte potente e politicizzata della Magistratura che è riuscita ad estrometterlo ingiustamente dal Parlamento.Tutte le persone in buona fede e con un minimo di cervello lo capiscono.Basta osservare che la condanna definitiva della Cassazione è stata celebrata da una sezione,con a Presidente un Giudice chiacchierone,che non è quella dall'ordinamento prevista per le cause penali di natura fiscale.Si è giocato su un errore di calcolo,non si sa bene quanto volontario,anticipando il termine di prescrizione del reato dal 26 settembre 2013 al 1 agosto 2013.E' stato proprio un errore o il sistema per portare l'imputato difronte ad una sezione favorevole alla condanna?non lo sapremo mai.Dunque la condanna di Berlusconi non mi preoccupa .Ha tutti i migliori avvocati a disposizione,tutti i mezzi per guerreggiare,reclamare,strillare ed opporsi ai Giudici .Mi preoccupa invece,e tanto,lo strapotere di certa magistratura.Se sono riusciti ad incastrare e condannare uno potente come Berlusconi,quale destino hanno e continueranno ad avere tanti poveri disgraziati inquisiti e condannati ingiustamente ,e sono tanti,costretti a subire in silenzio le angherie di certi Giudici, senza voce per urlare e far conoscere il loro sdegno.Mi piacerebbe conoscere,ma queste indagini nessuno le fa',quanti professionisti,commercianti,industriali e gente comune ha avuto la vita distrutta da provvedimenti giudiziali di confisca di beni,da condanne al carcere,per l'accusa di partecipazione esterna ad attività mafiosa,un reato che nemmeno esiste nel Codice Penale ed inventato da magistratura democratica nell'esercizio della cosiddetta "giustizia alternativa" pensata dal giurista politico Luigi Ferrajoli. Per tanti di questi poveri disgraziati è bastata una intercettazione telefonica,la rivelazione di un pentito,un caffè con la persona sbagliata, per finire sul lastrico ed in carcere .Berlusconi ha avuto la possibilità di riportare la magistratura deviata nell'alveo che la Costituzione le ha assegnato.Non l'ha fatto.La colpa,questa sì,è tutta sua.


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