L'ITALIA NON è UN PAESe normale
Non si contano le occasioni
dove,uomini di cultura,politici,magistrati al servizio della
politica,giornalisti,e tanti altri capipopolo,si affacciano al
balcone sventolando la Costituzione Italiana,il vangelo sacro
immodificabile,che si presta a qualsiasi strumentalizzazione ed
interpretazione.Perchè la maggior parte dei suoi dettati indica
indirizzi di principio,astratti.
Per esempio che significa,all'articolo
1 che “L'Italia è una repubblica democratica,fondata sul lavoro”
?
Che se non c'è lavoro non esiste
democrazia?Anche per chi del lavoro se ne frega e non ha voglia di
sudare'
Che significa “La sovranità
appartiene al popolo” se poi di fatto altre leggi, più concrete
della Costituzione ,la fanno gestire al “ potere forte”,un blocco
burocratico corporativo costituito da Consiglio di Stato,Tar,Corte
dei Conti,Authority,alta burocrazia (direttori
generali,capigabinetto,capi degli uffici legislativi,funzionari degli
organi costituzionali,i membri dei Cda delle oltre ventimila Spa a
partecipazione pubblica.)
Dire che la sovranità appartiene al
popolo è una presa in giro,Appartiene al blocco formidabile del
potere forte,accentrato nel cuore dello Stato e della macchina
pubblica,la cui forza consiste principalmente nella possibilità di
condizionare,ostacolare e manipolare il processo legislativo e in
genere il comando politico.
Che significato ha la sovranità
appartiene al popolo,se poi milioni di cittadini elettori che hanno
delegato al Parlamento , a norma dell'articolo 70 della stessa
Costituzione, la competenza a legiferare ossia a fare le leggi che
tutti devono rispettare , non contano niente difronte alla Corte
Costituzionale che ha la facoltà di annullare qualsiasi legge
legittimamente partorita dal Parlamento .
Significa che non è vero che il
potere di legiferare appartiene al Parlamento eletto dal popolo,ma a
quei quindici ( come al solito in Italia c'è sempre esuberanza.
Negli USA per 300 milioni di abitanti la Corte Suprema ha solo 9
membri) tecnici del diritto costituzionale che formano la Corte
Costituzionale e che hanno il potere di annullare impunemente
qualsiasi legge varata dal Parlamento eletto dal popolo.
In pratica qualsiasi atto legiferato
dal Parlamento ,cercando il pelo nell'uovo ,può contrastare con i
principi astratti del vangelo costituzionale,ma il potere di
annullarlo o modificarlo dovrebbe rimanere esclusivamente al volere
del Parlamento stesso.Una legge dovrebbe restare in vita finchè
un'altra legge fatta dal Parlamento non l'annulla o la modifica.Non
per volontà di una sentenza della Corte Costituzionale.
E' successo anche di recente.
Alla fine del 2005-legge n.270-il
Parlamento eletto dal popolo,ha emanato un nuovo sistema
elettorale,il famoso “ porcellum”.Non si discute della bontà o
meno della legge,che oggi tutti criticano e che intendono modificare.
Il fatto è che otto anni dopo
l'entrata in vigore di quella legge,dopo che era stata già
utilizzata per eleggere il Parlamento attuale,la Corte Costituzionale
è intervenuta e con una sentenza l'ha annullata.Per volontà della
Corte quel sistema elettorale voluto dal Parlamento è stato
stracciato.
Le motivazioni ? Il premio di
maggioranza attribuito alla lista che ha ottenuto il maggior numero
di voti è troppo alto.Perchè? Viola qualche precedente disposizione
legislativa od espressa norma costituzionale?No,questo la Corte non
l'ha potuto affermare.E' stata bocciata perchè secondo il
“ragionevole” giudizio
della Consulta,il premio attribuibile è ritenuto troppo.Ma quale
può essere il tetto massimo “ ragionevole” che il Parlamento può
indicare ? Il 30,il 40.il 50 per cento dei voti?La Corte non lo
precisa.Occorrerebbe soltanto che il Parlamento fosse fortunato e la
sua “ragionevolezza”coincidesse
con quella dei componenti la Corte Costituzionale.Non è facile,
perchè il Parlamento ha esigenze diverse dalla Consulta e ragiona
con una logica diversa,quella di soddisfare le richieste degli
elettori che desiderano una legge elettorale che produca la
governabilità del Paese e non dell'esercizio acrobatico di autopsia
della norma per accertarne il pericolo alla verginità del dettato
costituzionale.
In un
paese normale il Presidente della Repubblica,il Parlamento,le forze
politiche,i mezzi di comunicazione,avrebbero alzato la voce in
difesa della Costituzione che attribuisce al popolo ed al Parlamento
il potere sovrano di legiferare.In Italia no.Tutti ad applaudire la
Corte Costituzionale che valica il confine ed occupa il terreno
politico.
Addirittura
nell'attuale faticosa fase parlamentare di preparazione di una nuova
legge elettorale c'è chi,avendo interesse particolare,sostiene
sfacciatamente che addirittura la sentenza della Corte Costituzionale
ha già indicato il procedimento elettorale più “ragionevole”.
Sarebbe quello proporzionale con
le preferenze,in vigore nella prima repubblica, e respinto con
larghissima maggioranza del 95,6% ,dagli elettori nel referendum
abrogativo del 1991. E questo sistema il Parlamento dovrebbe
riportare alla luce perchè piace alla Corte Costituzionale.
Mi
chiedo: Se così fosse , conviene risparmiare denaro pubblico per
eleggere e far funzionare il Parlamento.Costa meno pagare i quindici
membri della Corte Costituzionale per una funzione legislativa,che
sarà con certezza “ragionevole”
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