lunedì 27 gennaio 2014


L'ITALIA NON è UN PAESe normale


Non si contano le occasioni dove,uomini di cultura,politici,magistrati al servizio della politica,giornalisti,e tanti altri capipopolo,si affacciano al balcone sventolando la Costituzione Italiana,il vangelo sacro immodificabile,che si presta a qualsiasi strumentalizzazione ed interpretazione.Perchè la maggior parte dei suoi dettati indica indirizzi di principio,astratti.
Per esempio che significa,all'articolo 1 che “L'Italia è una repubblica democratica,fondata sul lavoro” ?
Che se non c'è lavoro non esiste democrazia?Anche per chi del lavoro se ne frega e non ha voglia di sudare'
Che significa “La sovranità appartiene al popolo” se poi di fatto altre leggi, più concrete della Costituzione ,la fanno gestire al “ potere forte”,un blocco burocratico corporativo costituito da Consiglio di Stato,Tar,Corte dei Conti,Authority,alta burocrazia (direttori generali,capigabinetto,capi degli uffici legislativi,funzionari degli organi costituzionali,i membri dei Cda delle oltre ventimila Spa a partecipazione pubblica.)
Dire che la sovranità appartiene al popolo è una presa in giro,Appartiene al blocco formidabile del potere forte,accentrato nel cuore dello Stato e della macchina pubblica,la cui forza consiste principalmente nella possibilità di condizionare,ostacolare e manipolare il processo legislativo e in genere il comando politico.
Che significato ha la sovranità appartiene al popolo,se poi milioni di cittadini elettori che hanno delegato al Parlamento , a norma dell'articolo 70 della stessa Costituzione, la competenza a legiferare ossia a fare le leggi che tutti devono rispettare , non contano niente difronte alla Corte Costituzionale che ha la facoltà di annullare qualsiasi legge legittimamente partorita dal Parlamento .
Significa che non è vero che il potere di legiferare appartiene al Parlamento eletto dal popolo,ma a quei quindici ( come al solito in Italia c'è sempre esuberanza. Negli USA per 300 milioni di abitanti la Corte Suprema ha solo 9 membri) tecnici del diritto costituzionale che formano la Corte Costituzionale e che hanno il potere di annullare impunemente qualsiasi legge varata dal Parlamento eletto dal popolo.
In pratica qualsiasi atto legiferato dal Parlamento ,cercando il pelo nell'uovo ,può contrastare con i principi astratti del vangelo costituzionale,ma il potere di annullarlo o modificarlo dovrebbe rimanere esclusivamente al volere del Parlamento stesso.Una legge dovrebbe restare in vita finchè un'altra legge fatta dal Parlamento non l'annulla o la modifica.Non per volontà di una sentenza della Corte Costituzionale.
E' successo anche di recente.
Alla fine del 2005-legge n.270-il Parlamento eletto dal popolo,ha emanato un nuovo sistema elettorale,il famoso “ porcellum”.Non si discute della bontà o meno della legge,che oggi tutti criticano e che intendono modificare.
Il fatto è che otto anni dopo l'entrata in vigore di quella legge,dopo che era stata già utilizzata per eleggere il Parlamento attuale,la Corte Costituzionale è intervenuta e con una sentenza l'ha annullata.Per volontà della Corte quel sistema elettorale voluto dal Parlamento è stato stracciato.
Le motivazioni ? Il premio di maggioranza attribuito alla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti è troppo alto.Perchè? Viola qualche precedente disposizione legislativa od espressa norma costituzionale?No,questo la Corte non l'ha potuto affermare.E' stata bocciata perchè secondo il “ragionevole” giudizio della Consulta,il premio attribuibile è ritenuto troppo.Ma quale può essere il tetto massimo “ ragionevole” che il Parlamento può indicare ? Il 30,il 40.il 50 per cento dei voti?La Corte non lo precisa.Occorrerebbe soltanto che il Parlamento fosse fortunato e la sua “ragionevolezza”coincidesse con quella dei componenti la Corte Costituzionale.Non è facile, perchè il Parlamento ha esigenze diverse dalla Consulta e ragiona con una logica diversa,quella di soddisfare le richieste degli elettori che desiderano una legge elettorale che produca la governabilità del Paese e non dell'esercizio acrobatico di autopsia della norma per accertarne il pericolo alla verginità del dettato costituzionale.
In un paese normale il Presidente della Repubblica,il Parlamento,le forze politiche,i mezzi di comunicazione,avrebbero alzato la voce in difesa della Costituzione che attribuisce al popolo ed al Parlamento il potere sovrano di legiferare.In Italia no.Tutti ad applaudire la Corte Costituzionale che valica il confine ed occupa il terreno politico.
Addirittura nell'attuale faticosa fase parlamentare di preparazione di una nuova legge elettorale c'è chi,avendo interesse particolare,sostiene sfacciatamente che addirittura la sentenza della Corte Costituzionale ha già indicato il procedimento elettorale più “ragionevole”. Sarebbe quello proporzionale con le preferenze,in vigore nella prima repubblica, e respinto con larghissima maggioranza del 95,6% ,dagli elettori nel referendum abrogativo del 1991. E questo sistema il Parlamento dovrebbe riportare alla luce perchè piace alla Corte Costituzionale.
Mi chiedo: Se così fosse , conviene risparmiare denaro pubblico per eleggere e far funzionare il Parlamento.Costa meno pagare i quindici membri della Corte Costituzionale per una funzione legislativa,che sarà con certezza “ragionevole”


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